Cos’ è il cristallino
Il cristallino è la lente interna dell’ occhio, biconvessa e trasparente, ed è posto dietro l’ iride e la pupilla. Ha un diametro di circa 10 millimetri e uno spessore di 3-4 millimetri e separa la camera anteriore dell’ occhio da quella posteriore, quindi separa l’ umore acqueo dall’ umore vitreo.
È composto da fibre collagene trasparenti, contenute in una capsula anch’ essa trasparente e viene mantenuto nella sua posizione dalla zonula di Zinn. La sua capacità di curvarsi è data dal muscolo ciliare.
Il cristallino in visione da lontano, quindi senza accomodazione, ha una potenza di 20 diottrie ed è la seconda lente dell’ occhio dopo la cornea (40 diottrie), con la quale permette la messa a fuoco delle immagini sulla retina.
Infatti il cristallino, cosi come la cornea, converge il fascio luminoso che entra nell’ occhio per portarlo sulla retina. Ma mentre la cornea è una lente a potere fisso, il cristallino può variare la sua gradazione e mettere a fuoco le immagini vicine.
In realtà questa è la sua funzione principale, cioè consentire di passare dalla visione per lontano a quella da vicino. Questo è possibile grazie all’ accomodazione.

Come funziona l’ accomodazione
La capacità di accomodare è la caratteristica principale del cristallino che in questo modo cambia il suo potere diottrico. Ma come avviene l’ accomodazione?
L’ accomodazione è un processo automatico che entra in funzione quando si passa dalla visione per lontano a quella per vicino ed è controllata dal muscolo ciliare.
Quando si guardano oggetti vicini il muscolo ciliare si contrae, i legamenti sospensori si rilassano e la curvatura del cristallino aumenta. In questo modo aumenta anche il suo potere diottrico, e il soggetto mette a fuoco le immagini da vicino.
Quando invece si guardano oggetti lontani, il muscolo ciliare si rilassa, i legamenti sospensori si tendono e il cristallino si appiattisce e il suo potere diottrico diminuisce. Questo processo si chiama disaccomodazione ed è il processo inverso dell’ accomodazione.

La relazione con la presbiopia
Cristallino, accomodazione e presbiopia sono legati tra loro poiché dipendono l’ uno dall’ altro. Infatti la presbiopia inizia quando il cristallino perde la sua capacità di accomodare. Questa condizione non avviene improvvisamente, ma inizia intorno ai 42 anni e progredisce nel tempo fino ai 65 anni.
Con l’ avanzare della presbiopia diventa sempre più difficile mettere a fuoco da vicino, soprattutto alla distanza di lettura, quindi è necessario usare gli occhiali per correggerla e tornare a vedere bene.
Afachia e pseudoafachia
Con il termine afachia si intende la mancanza del cristallino nell’ occhio. Di solito, questa condizione avviene in seguito ad interventi chirurgici come la cataratta o a traumi violenti e quasi mai l’ afachia è congenita, cioè presente fin dalla nascita.
La pseudoafachia avviene quando il cristallino naturale viene sostituito con un cristallino artificiale, cioè una lente inserita nell’ occhio, come in seguito a un intervento di cataratta. Esempio, se dopo la cataratta non si inserisce la lente artificiale si ha un’ afachia, con il cristallino artificiale si ha una pseudoafachia.
La cataratta
La cataratta è un processo fisiologico che avviene in età avanzata e causa la perdita di trasparenza del cristallino. Con il progredire della cataratta, il cristallino diventa sempre più opaco e di conseguenza l’ acuità visiva degli occhi diminuisce.
Un soggetto con la cataratta non ha una visione nitida ne da lontano ne da vicino, poiché il cristallino trasmette meno luce alla retina. Ovviamente con un inizio di cataratta la visione è migliore che con una cataratta avanzata.
La cataratta si risolve con un intervento chirurgico che deve essere deciso dal medico oculista. Solo l’ oculista può osservare lo stato di avanzamento della cataratta e decidere quanto operarla.