Cos’ è una lente a contatto
Una lente a contatto è uno strumento ottico che appoggia sulla superficie dell’ occhio, in particolare sulla cornea e sulla sclera e che, mantenendo sempre la corretta centratura sull’ asse visivo oculare, risulta privo di aberrazioni ottiche.
Si usa in sostituzione all’ occhiale da vista per correggere l’ occhio miope, l’ occhio ipermetrope e quello astigmatico. Le lenti a contatto multifocali risolvono anche la presbiopia.
Le lenti a contatto sono giornaliere, quindicinali, mensili e annuali a seconda della durata oppure rigide o morbide a seconda del materiale.
A seconda della frequenza di utilizzo si preferisce una lente giornaliera a una mensile o viceversa. Riguardo ai materiali, oggi la contattologia è quasi tutta morbida e le lenti rigide si usano solo in caso di astigmatismo elevato o di un cheratocono.
I materiali morbidi usati per le miopie lievi e alte o per le ipermetropie basse e elevate, ma anche per gli astigmatismi leggeri o forti, sono l’ hydrogel, polimero che fa passare l’ ossigeno presente nella lacrima e il silicone-hydrogel, che fa passare sia l’ ossigeno gassoso dell’ aria sia quello lacrimale.

Come funziona la lente a contatto
La funzione della lente a contatto è mettere a fuoco il fascio luminoso sulla retina, concentrandolo in un punto di convergenza.
La lente funziona grazie al suo potere diottrico che può essere positivo, negativo, sferico, torico e multifocale.
La lente a contatto svolge lo stesso compito della lente oftalmica, quella degli occhiali, senza avere il supporto di una montatura.
Lenti a contatto sferiche
Le lenti a contatto sferiche si usano per risolvere le ametropie sferiche come la miopia e l’ ipermetropia. Il potere della lente, positivo o negativo, è uguale in tutta la sua superficie, quindi parliamo di lenti a contatto monofocali.
La gradazione delle lenti a contatto corregge l’ occhio miope o ipermetrope e mette a fuoco la luce nel punto di convergenza retinico.
I soggetti miopi usano lenti a contatto sferiche negative perché devono togliere il potere oculare in eccesso, mentre i soggetti ipermetropi usano lenti sferiche positive per aggiungere all’ occhio la gradazione mancante.
Le lenti a contatto sferiche hanno un raggio di curvatura costante per avere una gradazione sola. Alcune lenti si dicono asferiche perché una delle due superfici segue una curva ellittica e non sferica.
Di solito una lente asferica offre una visione migliore e più nitida rispetto ad una lente sferica, inoltre segue meglio il profilo corneale.
Lenti a contatto toriche o astigmatiche
L’ astigmatismo è la differenza tra il potere corneale minimo e quello massimo, quindi parliamo di due gradazioni diverse che non si possono correggere con una lente a contatto sferica.
Per questo motivo nascono le lenti a contatto toriche, chiamate anche astigmatiche.
La lente a contatto torica non ha un raggio di curvatura uniforme, ma uno minimo e uno massimo che originano i poteri diottrici diversi.
In questo modo compensa l’ occhio astigmatico portando a fuoco in un punto retinico le due linee focali create dall’ astigmatismo.
Poiché l’ astigmatismo si orienta in base al suo asse, le lenti a contatto toriche hanno delle tacche di riferimento che segnalano la posizione corretta e un sistema stabilizzante che mantiene la lente nell’ orientamento giusto.
La lente a contatto torica non deve ruotare a causa dell’ ammiccamento delle palpebre, perché la rotazione dell’ asse astigmatico comporta una visione sfuocata.
Queste lenti compensano l’ astigmatismo semplice, quello composto e quello misto e sono lenti a contatto monofocali per lontano.

Lenti a contatto multifocali
Le lenti a contatto multifocali compensano la presbiopia insieme alle ametropie e sono una valida alternativa all’ occhiale progressivo.
Le zone per la visione da lontano e da vicino sono posizionate a cerchi concentrici e funzionano anche in base al diametro pupillare.
Nell’ applicazione delle lenti a contatto multifocali bisogna tenere conto dell’ occhio dominante per decidere come distribuire l’ addizione per la lettura.
Alcune lenti a contatto progressive hanno un valore di addizione della presbiopia numerico, altre dividono la quantità di addizione per il presbite in bassa e alta, a seconda della presbiopia incipiente o consolidata.
Le lenti a contatto multifocali sono progettate per la visione binoculare, perciò non ha senso misurare l’ acuità visiva un occhio per volta. Un altro tipo di lenti multifocali si basa sul principio di Hofstetter.
Queste lenti a contatto progressive non sono costruite a cerchi concentrici, ma con una geometria asferica che sfrutta l’ eccentricità.
Tale sistema permette al presbite di focalizzare la visione prossimale con precisione senza l’ effetto del salto d’ immagine.
Non ci sono zone definite per lontano o per vicino e non dobbiamo stabilire il valore per la visione a distanza ne quello dell’ addizione.
Dopo aver ricavato la gradazione ottica necessaria per compensare l’ ametropia e l’ addizione per leggere, otteniamo il potere unico della lente multifocale che compensa tutte le distanze.
Questo singolo potere ottico ci permette di vedere bene ad ogni distanza e lavoriamo su di esso, variandolo, nel caso dovessimo migliorare il lontano o il vicino, mantenendo sempre una sola gradazione.


Conclusioni
Oggi abbiamo una scelta molto vasta di lenti a contatto quindi possiamo risolvere praticamente tutti i disturbi visivi e migliorare l’ acuità visiva e la qualità della vita dei portatori.
Gli sportivi hanno molti benefici dalle lenti a contatto. Risolvere i difetti visivi con le lenti a contatto permette di usare gli occhiali da sole con le lenti neutre e non graduate.