Introduzione sull’ ipermetropia
L’ ipermetropia è una ametropia oculare in cui l’ immagine di un oggetto posto in lontananza va a fuoco dopo la retina, anzi che su di essa, a causa del potere diottrico dell’ occhio insufficiente, o del bulbo oculare troppo corto.
Con l’ ipermetropia la visione da lontano risulta nitida, poiché l’ occhio ipermetrope può accomodare il cristallino per correggere il difetto visivo, mentre quella da vicino è offuscata e faticosa perché lo sforzo accomodativo è elevato.
La differenza di sforzo e di messa a fuoco dipende dal valore dell’ ipermetropia stessa, poiché se è bassa si può tollerare senza grossi problemi, mentre se è alta i fastidi visivi sono notevoli.
La capacità di auto correggersi vale solo per l’ occhio ipermetrope, poiché il miope non può disaccomodare per ridurre il suo potere oculare.

Ipermetropia latente
L’ ipermetropia latente è quella parte di ipermetropia di cui il soggetto non si accorge perché è mascherata dall’ accomodazione.
Si tratta di un’ ipermetropia bassa che è corretta con un piccolo sforzo accomodativo, infatti l’ individuo ipermetrope non lamenta nessun sintomo, ha una visione nitida a tutte le distanze e al limite riferisce di una leggera stanchezza visiva alla sera o dopo alcune ore di studio o lettura.
L’ ipermetropia latente si rileva con la tecnica optometrica dello sfuocamento, dove il soggetto inizia l’ esame con una gradazione di prova eccessiva, una sovra correzione positiva notevole che blocca l’ accomodazione.
Dopo di che si cala il potere ipermetropico fino ad arrivare ad una buona acuità visiva e si lascia la lente correttrice più alta a parità di acuità visiva, per evitare che l’ occhio accomodi.
L’ ipermetropia latente si evidenzia anche in cicloplegia, con l’ uso di gocce che bloccano l’ accomodazione ma questa procedura è svolta solo ed esclusivamente dal medico oculista.
Correggere l’ ipermetropia latente
L’ ipermetropia latente si corregge come una normale ipermetropia con l’ uso delle lenti sferiche positive.
Può essere accompagnata anche da un basso valore di astigmatismo e in questo caso si usano le lenti sferotoriche. Sulle lenti è possibile applicare un trattamento antiriflesso.
Di solito il soggetto ha bisogno di usare l’ occhiale correttivo solo quando legge, studia e lavora al computer per ridurre l’ accomodazione, oppure alla sera perché con il buio aumentano i fastidi visivi.
L’ uso dell’ occhiale previene l’ affaticamento visivo e lo sfuocamento dopo alcune ore di impegno visivo per vicino, inoltre migliora e rilassa la visione, poiché con la correzione ipermetropica si accomoda meno rispetto a non averla.
L’ occhiale torna utile anche di sera e di notte, soprattutto se si guida, oppure al cinema o per vedere la televisione. Nel caso di una prolungata guida notturna sono molto utili le lenti EnRoute.
Di solito, con la luce del giorno e in visione da lontano, l’ occhio ipermetrope risolve l’ ametropia senza problemi (parliamo di un’ ipermetropia bassa).
L’ individuo può usare anche le lenti a contatto sferiche, giornaliere o mensili per risolvere il problema.
Il materiale delle lenti può essere un hydrogel oppure un silicone-hydrogel, ma di sicuro usiamo lenti a contatto morbide. Non è questo il caso per cui si sceglie una lente rigida.
