LA STORIA DELL’ OPTOMETRIA
Cos’ è l’ optometria
L’ optometria, dal greco misura della vista, è un’ arte parasanitaria che si occupa di vari test visivi per valutare i parametri oculari.
Comprende la misura delle ametropie, della gradazione oculare (diottrie), dalla quale deriva il potere delle lenti correttrici, la misura dell’ acuità visiva degli occhi (decimi), la misura dell’ addizione per vicino e vari test per valutare l’ accomodazione, le forie, la sensibilità al contrasto, la visione crepuscolare, il recupero dall’ abbagliamento e la stereopsi.
L’ optometrista deve conoscere anche l’ anatomia oculare e la fisiologia della visione, quindi tutte le strutture dell’ occhio e il sistema visivo che parte dal liquido lacrimale e finisce al corpo genicolato laterale del cervello.
L’ optometria non fa parte della medicina e gli optometristi non sono medici e non possono occuparsi di patologie oculari, questo è bene chiarirlo subito.
Storia dell’ optometria
L’ uso di lenti per migliorare la visione inizia intorno al 1300 e si sviluppa nei secoli seguenti.
Alla fine del 1800 l’ optometria è diffusa e praticata in Europa e in America e nei primi anni del 1900 iniziano i riconoscimenti e i regolamenti legali della professione optometrica, soprattutto negli Stati Uniti.
In Italia lo sviluppo dell’ optometria avviene durante gli anni 20-30, anche se attualmente la professione non è ancora pienamente riconosciuta con una legge specifica, ma solo regolamentata da alcune sentenze della corte di cassazione. Ci sono comunque vari corsi di optometria in tutta Italia.
Le ametropie optometriche
Ma quali sono queste ametropie? Sono i difetti visivi comuni come la miopia, l’ ipermetropia e l’ astigmatismo che provocano una perdita di acuità visiva, mentre la presbiopia non è un’ ametropia ma uno stato fisiologico dell’ occhio che si sviluppa intorno ai 42 anni per la perdita di accomodazione del cristallino e rende difficile la visione da vicino.
Tutto questo può essere misurato dall’ ottico optometrista, che di conseguenza sceglie le lenti più adatte per risolvere i disturbi visivi presenti. L’ unità di misura delle ametropie e delle lenti per correggerle è la diottria
L’ acuità visiva in optometria
L’ acuità visiva è la capacità del sistema visivo di vedere nitidi i dettagli più piccoli e si misura in decimi. Un occhio sano senza ametropie, o corretto in modo esatto, supera il valore standard dei dieci decimi, arrivando intorno ai dodici in visione binoculare.
L’ acuità visiva viene misurata durante la refrazione, facendo guardare al soggetto lettere sempre più piccole e variando il potere delle lenti per trovare la messa a fuoco migliore. Stessa cosa avviene per la lettura da vicino.
Altri test che si eseguono nell’ optometria
L’ optometria prevede anche tutta una serie di test per misurare e valutare le diverse abilità visive degli occhi.
Alcuni esempi di test, che si svolgono durante la refrazione soggettiva, sono la rifinitura della sfera con il bicromatico e il bilanciamento dell’ accomodazione, che può essere svolto in visione per lontano sia bi-oculare che binoculare.
Altri esempi sono la misura dell’ ampiezza accomodativa del soggetto, utile nella refrazione per vicino, la valutazione di eventuali forie e disallineamenti degli assi visivi e la sensibilità al contrasto per capire la capacità di distinguere differenze basse di luminanza.
Oppure la visione crepuscolare, che ci fa capire come la persona vede in un ambiente poco luminoso, il tempo di recupero dall’ abbagliamento e il test della stereopsi per vedere se il soggetto percepisce la profondità di campo e la tridimensionalità dell’ ambiente.
Si possono osservare anche il diametro della pupilla e la curvatura della cornea.

Strumenti optometrici
Quali strumenti servono per svolgere la pratica optometrica? Vediamoli insieme! Prima di tutto serve un ottotipo con le lettere, che può essere cartaceo (ormai in disuso), proiettato o su uno schermo.
L’ ottotipo misura i decimi di visus letti dal soggetto. Lo schiascopio e l’ autorefrattometro ricavano la refrazione oggettiva dell’ occhio, misurata in diottrie, che va sempre ricontrollata con le lenti sull’ occhiale di prova.
Altri strumenti sono i flipper rosso-verdi o polarizzati, i prismi, e i cilindri crociati. Poiché l’ optometrista si occupa anche di lenti a contatto, non possono mancare ne la lampada a fessura ne il topografo corneale.
L’ optometrista contattologo segue l’ applicazione delle lenti a contatto, insegnando la gestione delle lenti, consigliando i vari tipi di lenti sul mercato e svolgendo i controlli periodici post applicativi.

Conclusioni
L’ optometria è una materia affascinante ed è legata all’ ottica, perché per correggere e risolvere i vari problemi e disturbi optometrici usiamo i mezzi ottici come le lenti e i prismi. Gli strumenti ottici che forniamo devono garantire una visione nitida, confortevole e il più possibile priva di aberrazioni.