Il lavoro da ufficio moderno
I dispositivi digitali hanno cambiato molto il lavoro in ufficio negli ultimi anni.
Usare il computer e il tablet e leggere dei fogli sulla scrivania obbliga a cambiare continuamente la messa a fuoco delle immagini, perché cambia la distanza a cui si deve vedere bene.
Un individuo emmetrope giovane, quindi senza presbiopia, non ha grossi problemi, mentre un presbite soffre questa situazione a causa della ridotta accomodazione del cristallino.
Se consideriamo un presbite ametrope le difficoltà aumentano ancora. Per questa ragione l’ occhiale monofocale per leggere diventa insufficiente.
I limite dell’ occhiale monofocale da lettura
L’ occhiale per vicino, cioè il classico occhiale per il presbite, ha le lenti monofocali graduate per vedere bene a una distanza precisa, quella della lettura.
Quando dobbiamo guardare lo schermo del computer, che di solito è più distante, la visione diventa sfuocata, perché il potere delle lenti è eccessivo.
Viceversa, se le lenti sono graduate per vedere il computer, la gradazione è troppo bassa per la distanza di lettura, quindi non riusciremo a leggere bene.
Questo è il problema dell’ occhiale a fuoco fisso, che non riesce a soddisfare più esigenze insieme e a risolvere più situazioni nello stesso momento, quindi non compensa le varie distanze di visione necessarie per lavorare.
Per questo motivo sono nate le lenti da ufficio, chiamate anche indoor, occupazionali o da interno.
Le lenti da ufficio
Le lenti da ufficio superano i limiti delle lenti monofocali da vicino e permettono di vedere bene anche a una distanza intermedia.
Queste lenti mettono a fuoco anche il computer e l’ ambiente interno di un ufficio, di uno studio o di un’ aula.
L’ intervallo di visione nitida cambia in base al tipo di lente scelta. Ma come è costruita una lente occupazionale?
Nella parta medio bassa della lente si trova il potere da vicino, cioè quello per leggere a circa 38-40 cm, perché di solito i libri, i giornali e i documenti da leggere si trovano più in basso rispetto agli occhi, ad una distanza prossima.
Nella parte medio alta c’ è una digressione del potere ottico, cioè un calo, che permette di aumentare l’ intervallo di visione nitida, perché di solito lo schermo del computer si trova davanti agli occhi ed è più distante rispetto alla distanza di lettura classica.
Inoltre, a seconda del tipo della lente, la zona alta serve per vedere a fuoco anche fino a 4 metri.
Le zone funzionali della lente sono posizionate tenendo conto della postura nell’ ambiente di lavoro, della posizione degli strumenti utilizzati e delle distanze di visione di cui abbiamo bisogno.
La lunghezza del “raggio” di visione dipende dalla digressione del potere ottico e dal tipo della lente.
Mentre la distanza lettura è comune a tutte le lenti ed è di circa 40 cm, gli intervalli di visione nitida vanno dai 60 cm fino ai 4 metri.
La scelta della lente con un determinato intervallo di visione varia a seconda del lavoro che dobbiamo svolgere. Ogni tipo di lente ha una diversa distribuzione della gradazione e una diversa centratura.
Le lenti che arrivano fino ai quatto metri sono definite lenti progressive da interno, perché sono calcolate e lavorate in un modo molto simile alle lenti progressive vere e proprie.
In ogni caso sono lenti da usare solo all’ interno di ambienti chiusi e non sono adatte per guidare. Esempi di queste lenti sono le Supereader, le Workstyle Business e le Workstyle 3 di Hoya.

I trattamenti adatti per le lenti da ufficio
Le lenti da ufficio esistono senza trattamento, indurite, antiriflesso e con il filtro per la luce blu.
Poiché nascono per compiere i lavori digitali, è bene fare almeno un trattamento antiriflesso, che elimina le immagini specchiate dalla lente e rende la visione più chiara e nitida.
L’ ideale è scegliere il trattamento contro la luce blu, che comprende anche un antiriflesso multistrato di elevata qualità.
Questo trattamento particolare blocca la luce blu emessa dagli schermi dei dispositivi digitali, tra cui lo smartphone, e previene i problemi causati da questa radiazione ad alta energia.
I problemi di una sovraesposizione alla luce blu sono, affaticamento visivo, stanchezza oculare, occhi rossi e irritati e, se avviene alla sera, insonnia.
Nel lungo periodo una esposizione eccessiva alla luce blu può causare danni alla retina. Il filtro contro la luce blu serve a evitare, o almeno a ridurre, queste complicazioni. Un esempio è il trattamento Blue Control di Hoya.
Costo di una lente da ufficio
Quanto costa una lente occupazionale? Dipende! Il prezzo della lente cambia a seconda del suo tipo di geometria , del suo materiale e del trattamento applicato, che può essere un indurente, un antiriflesso o un filtro per la luce blu.
Possiamo dire che la lente occupazionale costa di più di una lente monofocale a parità di materiale e trattamento, mentre costa meno di una lente progressiva.