Cosa sono le lenti a contatto, come funzionano e come sono fatte
Le lenti a contatto sono lenti graduate da applicare sulla superficie oculare per mettere a fuoco le immagini.
Chi usa le lenti a contatto è un soggetto ametrope, che può essere miope, ipermetrope o astigmatico e che non vuole dipendere solo dall’ occhiale da vista, soprattutto nello sport e nelle attività dinamiche.
Sono lenti nate per sostituire gli occhiali nella correzione della miopia, dell’ ipermetropia e dell’ astigmatismo. Ma come funzionano?
Le lenti a contatto funzionano convergendo o divergendo il fascio luminoso per portarlo a fuoco sulla retina, in un punto di convergenza.
Essendo sempre centrate sull’ asse visivo dell’ occhio non producono le aberrazioni ottiche. Sono fatte da due superfici curve, che forniscono il potere correttivo alla lente ed esistono in molti materiali, che si sono evoluti nel tempo.
Le prime lenti erano fatte con dei materiali rigidi che non facevano passare l’ ossigeno, come il PMMA.
In seguito sono nate le lenti rigide gas permeabili, RGP, che permettevano il passaggio dell’ ossigeno, e poi le lenti morbide.
Le lenti a contatto morbide sono fatte con i materiali hydrogel, in cui l’ ossigeno passa in forma liquida, oppure con il silicone-hydrogel che fa passare l’ ossigeno della lacrima e anche quello gassoso dell’ aria.
Oggi la maggior parte della contattologia è fatta dalle lenti morbide.

Situazioni critiche per le lenti a contatto
Tutte le lenti a contatto morbide contengono una percentuale di acqua, ma l’ acqua ha una caratteristica, evapora! Se il contenuto d’ acqua diminuisce, la lente a contatto si disidrata e causa fastidio.
La lente, che deve muoversi leggermente nell’ occhio, perde le sue qualità e si appiccica alla cornea.
Il soggetto sente di avere un corpo estraneo nell’ occhio e un senso di bruciore e irritazione. La qualità della visione peggiora.
Il passaggio di ossigeno cala e quindi la cornea può andare in ipossia, inoltre la lente disidratata asciuga l’ occhio assorbendo il liquido lacrimale. Togliere una lente a contatto disidratata causa due inconvenienti.
Primo, si può fare un piccolo “graffio” sull’ epitelio corneale, perché con l’ effetto ventosa della lente si staccano le cellule epiteliali più superficiali, secondo, la lente può rompersi.
Ci sono alcune condizioni ambientali che favoriscono la disidratazione della lente, come il caldo intenso, l’ aria condizionata e il lavoro al computer ed è normale che un portatore di lenti a contatto lamenti fastidi in questi casi.
Le lenti a contatto rigide non si disidratano perché non contengono l’ acqua, ma sono comunque immerse nel liquido lacrimale, perciò se la lacrima è scarsa possono dare dei problemi, sia visivi che di comfort.
Per prevenire e risolvere la disidratazione delle lenti e di conseguenza la secchezza oculare, è bene usare i sostituti lacrimali (o lacrime artificiali), che sono utilizzati anche da chi non porta le lenti a contatto.
Sostituti lacrimali per le lenti a contatto
I sostituti lacrimali sono prodotti specifici per integrare e stabilizzare il film lacrimale, migliorandone la qualità e la quantità.
Si usano anche senza lenti a contatto, ma con le lenti sono ancora più utili, perché le stesse lenti interferiscono con la struttura del film lacrimale.
Diciamo subito che prodotti generici troppo acquosi non risolvono il problema perché evaporano più velocemente, mentre la soluzione salina delle lenti a contatto non va usata come lacrima artificiale, perché evaporando lascia residui di cloruro di sodio negli occhi.
Prima di tutto è bene eseguire un test della lacrima per capire quale (o quali) strato del film lacrimale va corretto e integrato, poi si sceglie il sostituto lacrimale adatto allo scopo.
Un problema allo strato acquoso film lacrimale si risolve con un sostituto lacrimale con l’ acido ialuronico, perché l’ acido ialuronico funziona da “spugna”, trattenendo l’ acqua della lacrima e del sostituto stesso.
Un problema allo strato mucinico del liquido lacrimale si corregge con un sostituto lacrimale che contiene ipromellosa, un derivato della cellulosa, poiché la sua funzione è integrare le mucine che formano lo strato.
Un problema allo strato lipidico si risolve con uno spray ai liposomi, in quanto i liposomi “impermeabilizzano” la lacrima e rallentano la sua evaporazione.
Come già detto, anche chi non porta le lenti a contatto può avere una dislacrimia, quindi questi prodotti sono sempre utili, ma se un portatore di lenti ha una dislacrimia allora diventano quasi indispensabili.
Inoltre la lente a contatto aumenta la durata dell’ effetto dei sostituti lacrimali perché ne trattiene le sostanze.
Esistono anche altri prodotti, a base di estratti naturali, che non correggono le dislacrimie ma hanno una leggera funzione anti irritante, antiallergica e antinfiammatoria.
Sono utili nella stagione delle allergie, ad esempio in primavera, sia per chi porta le lenti sia per chi non le porta, e sono consigliati subito dopo aver tolto le lenti a contatto.

I benefici dei sostituti lacrimali
I sostituti lacrimali consentono di portare la lente a contatto per più tempo, aumentandone il comfort e preservandone la struttura, l’ idratazione e le altre qualità.
Inoltre migliorano il film lacrimale, integrando le sue parti carenti e prevenendo le dislacrimie e gli occhi secchi.
Sono prodotti validi in tutte le circostanze e ancora di più in alcune situazioni particolari, ad esempio un ambiente molto caldo, un lavoro al computer e l’ uso dell’ aria condizionata. Sono consigliati per tutti!