La lampada a fessura
La lampada a fessura, o biomicroscopio, è uno strumento che serve per svolgere la contattologia e per esaminare la parte anteriore dell’ occhio.
Infatti con essa si osserva l’ appoggio e il movimento della lente a contatto, la cornea, il film lacrimale, la sclera, la congiuntiva, i vasi sanguigni, la camera anteriore dell’ occhio, l’ iride, la pupilla e il cristallino.
La lampada a fessura è composta da un sistema di illuminazione, che proietta una fascio di luce che si può modificare sia nella forma che nel colore per svolgere vari esami e test, e da uno stereomicroscopio che permette di osservare le parti illuminate.
Inoltre si può cambiare l’ ingrandimento delle immagini. La lampada a fessura funziona inviando un fascio luce sull’ occhio e osservando le zone illuminate.
I principali controlli e test sulle lenti a contatto si eseguono con questo strumento.

Il sistema di illuminazione
Il sistema di illuminazione è fatto da una lampadina che emette un fascio di luce circolare.
Il fascio luminoso si può restringere grazie ad un diaframma fino ad ottenere una striscia (o fessura) utile a svolgere alcune osservazioni, inoltre si può cambiare il colore della luce a seconda dei test da fare, grazie ad alcuni filtri.
Queste possibilità rendono la lampada a fessura uno strumento molto versatile.
Il sistema di osservazione
Il sistema di osservazione è composto da un microscopio kepleriano binoculare, che permette di percepire la profondità dell’ immagine tridimensionale.
Un sistema prismatico raddrizza l’ immagine tra l’ obiettivo e l’ oculare. Il sistema di osservazione deve dare un’ immagine definita e deve avere ingrandimenti sufficienti per esaminare tutte le parti dell’ occhio.
I filtri della lampada a fessura
Parliamo dei filtri colorati presenti nella lampada a fessura che permettono di cambiare colore al fascio di luce.
Filtro blu cobalto: utilizzato per controllare lo stato della cornea ed eventuali abrasioni corneali dopo aver “colorato” l’ occhio con la fluoresceina.
Il filtro blu cobalto esalta questo colorante che si accumula dove c’ è un’ alterazione della cornea e permette di notare il problema.
Filtro rosso privo (verde): viene usato per osservare i vasi sanguigni della sclera, della congiuntiva e dell’ iride, perché aumenta il contrasto dell’ immagine e fa risaltare i capillari.
Filtro diffusore e filtro a densità neutra: il primo serve per ottenere un fascio di luce diffusa, il secondo per ridurre l’ intensità luminosa senza abbassare la luce, perciò evita l’ abbagliamento del soggetto esaminato.
Le tecniche di utilizzo della lampada a fessura
Ma come si usa la lampada a fessura? Esistono varie tecniche di utilizzo della lampada a fessura divise in 2 categorie, tecniche dirette e tecniche indirette.
Nelle tecniche dirette si illumina il punto che si osserva, mentre in quelle indirette la parte osservata è illuminata da luce riflessa o diffusa da zone adiacenti.
Focale diretta: usata per fare un controllo generale della parte anteriore dell’ occhio, per osservare i vasi sanguigni, la cornea, l’ iride e il film lacrimale, ed è utile anche per eseguire il test B.U.T. e per valutare l’ appoggio e il movimento delle lenti a contatto.
Si usa un fascio di luce circolare grande e si possono inserire i vari filtri colorati. Tecnica diretta.
Sezione ottica: serve per osservare in sezione le parti trasparenti dell’ occhio come la cornea, la camera anteriore e il cristallino e si usa la fessura stretta.
Una sua variante è la tecnica del parallelepipedo, che si esegue con la fessura stretta e corta. Tecnica diretta.
Fascio conico: utile per osservare gruppi di cellule esfoliate, si esegue con un fascio di luce circolare ma molto piccolo. Permette di vedere le particelle presenti nella camera anteriore. Tecnica diretta.
Riflessione speculare: usata per esaminare la superficie della cornea, la qualità del film lacrimale,eventuali lesioni o corpi estranei e l’ appoggio delle lenti a contatto.
Si esegue con una fessura più larga rispetto alla sezione ottica. Tecnica diretta.
Diffusione sclerale: serve per valutare la trasparenza della cornea, edemi e corpi estranei. Si utilizza la lampada a fessura come nella sezione ottica, si osserva il centro della cornea e si illumina il limbus, che riflette e diffonde la luce sulla cornea per illuminarla.
Se c’ è una alterazione corneale il riflesso è interrotto nel punto indicato.
Retroilluminazione sull’ iride: la cornea si illumina grazie alla luce riflessa dall’ iride. Si valutano le stesse osservate con la diffusione sclerale.
Conclusioni
Grazie alla versatilità e alle molte tecniche di utilizzo dello strumento, l’ esame con la lampada a fessura è fondamentale nella contattologia e nel controllo del segmento oculare anteriore.
Nel caso si sospettino patologie il soggetto va mandato dal medico oculista per una visita medica approfondita, in quanto l’ ottico optometrista non può intervenire direttamente sugli occhi, ne prescrivere cure.