La funzione dell’ occhio
L’ occhio è un organo meraviglioso e complesso che ci permette di vedere il mondo intorno a noi!
A livello anatomico e fisiologico l’ occhio funziona come un sistema ottico formato da due lenti, la cornea e il cristallino, che mette a fuoco la luce sulla retina, una pellicola di fotorecettori, che trasformano la luce in impulso nervoso.
Questo impulso tramite il nervo ottico arriva nel corpo genicolato laterale del cervello, che ricostruisce le immagini e ci permette di vedere.
Le strutture dell’ occhio
Facciamo un breve elenco delle strutture oculari, che vedremo in modo più preciso in altri articoli.
La prima struttura oculare sono le palpebre, due membrane di pelle che aprendosi e chiudendosi “spalmano” il liquido lacrimale sulla superficie dell’ occhio, inoltre proteggono gli occhi dagli agenti esterni.
La cornea è la principale lente dell’ occhio, formata da 3 strati, e serve per convergere la luce in entrata.
La congiuntiva è una membrana mucosa che ricopre la parte interna delle palpebre e la sclera ed è molto vascolarizzata. La sclera è la parete esterna del bulbo oculare e anche essa contiene diversi vasi sanguigni.
L’ iride è una membrana che può allargarsi o stringersi regolando il passaggio di luce nella pupilla, il foro al suo centro.
Il cristallino è la seconda lente dell’ occhio ed ha la capacità di accomodare, cioè di curvarsi per far vedere bene da vicino.
La coroide è una membrana del bulbo oculare che si trova tra la sclera e la retina e forma la tonaca vascolare dell’ occhio.
La retina è la membrana più interna del bulbo ed è la “pellicola” su cui converge la luce e sulla quale ci sono i fotorecettori.
Il nervo ottico porta l’ impulso nervoso fino al cervello. All’ esterno del globo oculare si trovano i muscoli estrinseci, che si dividono in retti e obliqui, superiori e inferiori e che servono a ruotare il bulbo, quindi l’ occhio intero, nelle varie direzioni di sguardo.

La camera anteriore
La camera anteriore è lo spazio tra la cornea e l’ iride ed è riempito dall’ umore acqueo, un liquido trasparente formato da acqua, proteine e sali, prodotto dal corpo ciliare.
L’ umore acqueo nutre la cornea e il cristallino e mantiene la pressione oculare.
La confluenza tra la cornea e l’ iride forma l’ angolo iridocorneale, che è fondamentale per regolare la pressione intraoculare grazie al trabecolato.
Attraverso il trabecolato, l’ umore acqueo finisce nel canale di Schlemm.
La camera posteriore
La camera posteriore è un piccolo spazio tra la superficie posteriore dell’ iride e la superficie anteriore del cristallino, e comunica con la camera anteriore tramite il foro pupillare.
Anche la camera posteriore contiene l’ umore acqueo.
La camera vitrea
La camera vitrea è lo spazio tra il cristallino e la retina ed è riempito dall’ umore vitreo, un tessuto gelatinoso e trasparente che riempie il bulbo oculare e ne mantiene la forma.
L’ umore vitreo è fatto principalmente da acqua con un reticolo di fibre collagene e diffonde i nutrienti all’ interno del globo dell’ occhio.
Inoltre protegge da eventuali colpi o traumi esterni. Il corpo vitreo è attraversato in orizzontale dal canale di Cloquet, che è il residuo embrionale dell’ arteria ialoidea.
Il percorso della luce nell’ occhio
Quale percorso compie la luce attraverso l’ occhio? Vediamolo subito! Attraversando lo strato di liquido lacrimale, la luce arriva alla cornea e viene curvata una prima volta.
Dopo di che attraversa l’ umor acqueo nella camera anteriore ed entra nel bulbo oculare tramite la pupilla. Qui il fascio luminoso incontra il cristallino e viene curvato una seconda volta.
Infine attraversa l’ umor vitreo nella camera posteriore e arriva sulla retina nel punto di convergenza. Ora il fascio luminoso è diventato un punto e si trova sulla fovea, la zona di retina con l’ acuità visiva maggiore.
I fotorecettori retinici lo trasformano in impulso elettrico che tramite il nervo ottico arriva al cervello, precisamente nel corpo genicolato laterale, l’ area deputata alla visione.
Le ametropie oculari
Le ametropie oculari sono difetti visivi per cui la luce non va a fuoco sulla retina, quindi il punto di convergenza si forma o prima o dopo di essa.
Sulla retina si crea un disco di diffusione grande in base al valore dell’ ametropia.
Quando c’ è una miopia il punto di messa a fuoco delle immagini si trova prima della retina, quando c’è un’ ipermetropia si trova dopo (teorico).
Con l’ astigmatismo non abbiamo un punto di convergenza ma due linee focali separate e perpendicolari e lo spazio tra di loro si chiama conoide di Sturm.
Le ametropie si misurano in diottrie, così come le lenti correttive. La presbiopia non è considerata un’ ametropia ma una condizione fisiologica dell’ occhio che deriva dalla perdita di accomodazione del cristallino.
L’ acuità visiva degli occhi
L’ acuità visiva, o visus, misura la capacità dell’ occhio di vedere dettagli sempre più piccoli e si misura in decimi grazie agli appositi ottotipi con le lettere da riconoscere.
Si prende come riferimento il valore di 10/10 ma un occhio sano emmetrope o corretto nel modo giusto può superare questo valore, arrivando anche a 11-12/10.
Il visus si misura sia per lontano che per vicino. I decimi non c’ entrano nulla con le diottrie, nel senso che le due scale di misura non sono proporzionali.
La visione binoculare dei due occhi
Ogni occhio “cattura” l’ immagine dello spazio che ci circonda e la mette a fuoco sulla retina, quindi ognuno dei due occhi manda un immagine al cervello.
A livello cerebrale avviene la fusione delle due immagini in una sola e quindi si compie la visione binoculare, che è quella che usiamo normalmente.
In visione binoculare l’ acuità visiva è maggiore che in quella monoculare, inoltre percepiamo meglio le distanze, la profondità dello spazio e la posizione degli oggetti.
La visione binoculare non va confusa con quella bi-oculare, dove entrambi gli occhi sono aperti ma ognuno vede cose che l’altro non vede.
Questo tipo di visione dissociata si ottiene durante l’ esame visivo con appositi strumenti per compiere alcuni test.
L’ occhio secco, le cause e i rimedi
Quando parliamo di secchezza oculare intendiamo una condizione in cui l’ occhio non è idratato a sufficienza, cioè il liquido lacrimale è scarso.
Dipende o da una produzione lacrimale scarsa o da una evaporazione elevata della lacrima.
Se il problema è la produzione, la causa sta nelle ghiandole che producono i componenti delle lacrime, se invece il problema è l’ evaporazione eccessiva, la causa è nei fattori esterni come ad esempio l’ uso intensivo di computer o smartphone, l’ aria condizionata o il caldo intenso dell’ ambiente.
In ogni caso è un disturbo che causa bruciore e irritazione e rende più difficile l’ uso delle lenti a contatto.
Il rimedio per risolvere l’ occhio secco è l’ uso di sostituti lacrimali specifici, che idratano la superficie oculare e reintegrano la lacrima nelle sue parti mancanti.
Questi prodotti sono più indicati rispetto alle lacrime artificiali semplici che hanno un effetto minore e più breve.