Breve introduzione sull’ ipermetropia
L’ ipermetropia è una ametropia oculare in cui l’ immagine di un oggetto posto in lontananza va a fuoco dopo la retina, anzi che su di essa, a causa del potere diottrico dell’ occhio insufficiente, o del bulbo oculare troppo corto.
Di solito quando abbiamo l’ ipermetropia la visione da lontano risulta nitida, poiché l’ occhio ipermetrope può accomodare il cristallino per correggere il difetto visivo, mentre quella da vicino è offuscata e faticosa perché lo sforzo accomodativo è notevole.
L’ accomodazione esercitata in continuo stanca il soggetto ipermetrope soprattutto a fine giornata.

L’ ipermetropia assiale
L’ ipermetropia assiale deriva da un bulbo oculare troppo corto, inferiore ai 23 millimetri.
La gradazione dell’ occhio è corretta, 60 diottrie, ma il bulbo troppo corto fa si che le immagini vadano a fuoco oltre la retina.
Di conseguenza sulla retina non si forma un’ immagine puntiforme ma un disco di diffusione che provoca immagini sfuocate.
La visione da lontano è buona (se l’ ipermetropia è bassa), mentre da vicino il soggetto ipermetrope lamenta stanchezza e sfuocamento visivo, poiché l’ accomodazione necessaria per vicino si somma a quella già esercitata per lontano.
Un’ ipermetropia alta di solito ha un’ origine assiale. Spesso questa ametropia si sviluppa nell’ adolescenza, come avviene anche per le altre (miopia e astigmatismo), poiché in quell’ età avvengono i cambiamenti fisici maggiori.
Lo sviluppo dell’ ipermetropia assiale nell’ età della crescita non è nulla di strano o preoccupante, nel senso che non è assolutamente una patologia.
In ogni caso è importante controllare periodicamente il suo valore. Talvolta si presenta con l’ astigmatismo, che essendo originato dalla cornea è sempre di origine refrattiva.
Misurare il valore di un’ ipermetropia assiale
Misuriamo il suo valore durante il controllo della vista, sia con le tecniche oggettive sia con quelle soggettive.
Le prime comprendono la schiascopia e l’ auto refrattometro, le seconde si eseguono con l’ occhiale e le lenti di prova.
Usiamo gli ottotipi per misurare l’ acuità visiva e alcuni test di rifinitura come il test bicromatico. Una tecnica soggettiva che ci permette di evidenziare l’ ipermetropia è lo sfuocamento.
L’ esame visivo è monoculare o binoculare, nel secondo caso useremo il test bicromatico binoculare.
Come correggere l’ ipermetropia assiale
L’ ipermetropia assiale si corregge utilizzando le lenti monofocali sferiche positive, che convergono il fascio luminoso e lo portano a fuoco sulla retina sottoforma di immagine puntiforme.
In base al valore ipermetropico, il soggetto può portare gli occhiali sempre o solo quando è impegnato in attività da vicino come la lettura, in quanto con un’ ipermetropia bassa di solito non si avvertono fastidi da lontano.
Di notte o in condizioni di luce scarsa è utile portare sempre la correzione, perché i problemi visivi aumentano.
Se è presente anche l’ astigmatismo si usano le lenti sferocilindriche positive e in questo caso è facile che il soggetto ipermetrope e astigmatico indossi gli occhiali sempre.
Un astigmatismo non corretto provoca una visione sfuocata a tutte le distanze. Se l’ individuo ipermetrope è anche presbite, le lenti progressive sono una valida soluzione.
Il soggetto non deve più cambiare in continuo gli occhiali per lontano con quelli da vicino.
L’ ipermetropia assiale si risolve anche con le lenti a contatto sferiche, oppure toriche se c’è anche un valore astigmatico associato.
Queste lenti sono morbide o rigide in base al materiale, oppure giornaliere o mensili in base alla frequenza di ricambio.
L’ uso delle lenti a contatto è indicato se l’ ipermetrope pratica sport o se non ama indossare gli occhiali.
Un ulteriore metodo per eliminare questo difetto visivo è l’ intervento chirurgico con il laser, che viene eseguito solo dal medico oculista.
Sono di competenza del medico oculista anche tutti gli esami precedenti e successivi all’ intervento.
