La visione e la correzione dell’ ipovedente
I soggetti ipovedenti hanno un’ acuità visiva molto bassa, che non può essere recuperata dai normali occhiali da vista. Questo perché le lenti da vista funzionano bene per correggere i difetti visivi refrattivi causati dalle ametropie, mentre le cause dell’ ipovisione sono di natura clinica e medica.
Per questo motivo è fondamentale e indispensabile la presenza del medico oculista per seguire un paziente ipovedente. Poiché non è possibile migliorare il visus degli ipovedenti in modo apprezzabile, dobbiamo agire sull’ ingrandimento, sul contrasto, sulla luminosità e sulla distanza di utilizzo dei vari oggetti e dei testi scritti.
Non possiamo risolvere il problema causato da una patologia come la degenerazione maculare senile, la retinopatia diabetica, il glaucoma o il distacco della retina, ma possiamo ottimizzarlo migliorando la vita del soggetto e rendendolo più autonomo nelle sue attività. Raggiungiamo questi obiettivi grazie agli ausili ottici per gli ipovedenti e ai sistemi di ingrandimento.
Gli ingrandimenti
Ogni ausilio ottico per l’ ipovisione si basa sull’ ingrandimento, che è il rapporto tra la dimensione dell’ immagine prodotta e quella dell’ oggetto. Si definisce anche come il rapporto tra la nuova immagine retinica prodotta dal sistema ingrandente e quella precedente.
Ingrandire non significa mettere a fuoco, ma rendere più grande, perciò oltre che sull’ ingrandimento dobbiamo agire sul contrasto per migliorare la qualità dell’ immagine retinica. L’ immagine ingrandita deve essere la più nitida possibile, quindi la refrazione e il residuo visivo vanno ottimizzati con un contrasto maggiore dell’ immagine e meno aberrazioni possibili.
Ci sono vari metodi per ottenere l’ ingrandimento, ad esempio possiamo agire sulle dimensioni dell’ oggetto osservato, sulla distanza di lettura, sfruttando l’ ingrandimento dei sistemi telescopici e quello dei videoingranditori, oppure combinando insieme più tipi di ingrandimenti.
In base alla strategia scelta otteniamo l’ ingrandimento misura relativa, l’ ingrandimento distanza relativa, quello angolare, quello trasversale, oppure un ingrandimento totale prodotto dalla moltiplicazione di due diversi. I vari ausili visivi ottici e non ottici creano tipi diversi di ingrandimenti.
Per esempio delle carte da gioco ingrandite producono un ingrandimento misura relativa, mentre un ipercorrettivo prismatico introduce un ingrandimento distanza relativa. Utilizzati insieme otteniamo una combinazione di ingrandimenti.
I sistemi telescopici utilizzano l’ ingrandimento angolare, cioè il rapporto tra l’ angolo sotteso dall’ immagine e l’ angolo sotteso dall’ oggetto.
Calcolo dell’ ingrandimento
L’ ingrandimento si calcola dividendo per 4 il potere diottrico della lente per ottotipi posti a 25 centimetri, oppure dividendo per 2,5 il potere della lente se l’ ottotipo è calcolato per 40 centimetri. Con la formula inversa ricaviamo il potere della lente partendo dall’ ingrandimento.
Un altro sistema è fare il rapporto tra le dimensioni dell’ oggetto ingrandito e quelle normali, oppure fare il rapporto tra una certa distanza di lettura e una più corta. L’ ingrandimento si ricava anche dividendo il valore di visus target con quello raggiunto. Nelle combinazioni l’ ingrandimento totale è dato dal prodotto dei singoli.

Ausili ottici e non ottici per gli ipovedenti
Gli ausili visivi per l’ ipovisione possono essere ottici e non ottici. Quelli ottici si dividono in ingrandenti e non ingrandenti, mentre quelli non ottici di dividono in elettronici e non elettronici.
Gli ausili ottici ingrandenti sono i sistemi microscopici come la lente di ingrandimento, l’ ipercorrettivo prismatico e l’ aplanatico, e i sitemi telescopici e telemicroscopici, mentre gli ausili non ingrandenti sono i filtri selettivi, cioè le lenti fotoselettive.
Gli ausili non ottici possono essere elettronici e non elettronici, i primi sono i videoingranditori e i secondi sono le lampade specifiche a luce fredda. Le lenti di ingrandimento si usano per una distanza di lettura tradizionale, hanno una gamma ampia di ingrandimenti da scegliere ma un campo visivo ridotto.
Per non generare delle aberrazioni ottiche bisogna mantenere una distanza di lettura fissa. L’ ipercorretivo prismatico è una lente d’ ingrandimento montata sugli occhiali con un’ iperaddizione maggiore di 3 diottrie e dei prismi che aiutano la convergenza. Si tratta di un ausilio ottico binoculare con un campo visivo maggiore che mantiene la visione binoculare e permette una lettura più veloce.
Si utilizza ad una distanza di lettura più corta ed è meno efficace su un ipovedente che guarda con la fissazione eccentrica. Dobbiamo dire al soggetto ipovedente di usare una luce diretta sullo scritto e su ciò che deve vedere, perché una buona illuminazione migliora il risultato visivo.
Inoltre dobbiamo spiegargli di non ruotare la testa per leggere ma di spostare il testo, perché ruotando la testa cambia la distanza di visione. L’ ipercorrettivo prismatico per l’ ipovisione è un sistema ingrandente che introduce un ingrandimento distanza relativa.
Gli ipercorrettivi più semplici sono fatti con le lenti stampate, quelli più complessi sono lavorati freeform. La lavorazione freeform consente di realizzare l’ ausilio ottico su misura e di avere una qualità ottica migliore e meno aberrazioni rispetto ai sistemi ingrandenti realizzati con lo stampaggio. Il prisma presente sull’ ipercorrettivo si calcola sulla base dell’ addizione, non sul potere totale per vicino.
Il sistema aplanatico è costruito come l’ ipercorrettivo prismatico ma è monoculare e non binoculare. I sistemi telescopici sono galileiani e kepleriani, che uniti ad una lente positiva formano i telemicroscopi. Permettono di vedere da vicino e a distanze variabili, sono montabili anche sugli occhiali e sono utili per una visione a spot.
Di contro i telemicroscopi hanno un campo visivo limitato che cala se aumenta la potenza, una luminanza ridotta, un contrasto più basso e anche una profondità di campo minore. Inoltre vanno messi a fuoco in continuo ogni volta che cambia la distanza di visione e di utilizzo, perciò dobbiamo istruire il paziente ipovedente al loro utilizzo e suggerire una luce alta e un testo di lettura piatto.
Se l’ ipovisione è periferica si possono usare dei prismi di Fresnel per ampliare il campo visivo. Con una emianopsia, cioè una perdita di una parte del campo visivo, l’ ipovedente può usare degli occhiali con un prisma ad alto potere sotto la pupilla per espandere il campo visivo. In questo modo può vedere eventuali ostacoli laterali altrimenti non visti.
Con due prismi, uno alto e uno basso, abbiamo un beneficio ancora maggiore. Usiamo due prismi di Fresnel di 40 diottrie prismatiche periferici e monoculari, sopra e sotto la pupilla.
I sistemi non ottici sono informatici, elettronici e non elettronici. I sistemi informatici sono i sintetizzatori vocali, i software ingrandenti e i sistemi di riconoscimento ottico del carattere, i sistemi elettronici sono i videoingranditori, gli smartphone e i tablet, quelli non elettronici sono i sistemi posturali e i sistemi di illuminazione.
I videoingranditori raggiungono degli ingrandimenti elevati ed hanno un supporto vocale. Sono usati per leggere, scrivere e alcuni tipi anche per guardare lontano. Di contro, il loro campo visivo dipende dall’ ingrandimento ed è necessario istruire bene i pazienti, soprattutto gli anziani, insistendo sulla coordinazione tra l’ occhio e la mano.
