Cos’ è la pupilla
Tutti l’ abbiamo presente, ma chi sa di preciso cos’ è una pupilla? La pupilla è il foro circolare, posto a centro dell’ iride, con cui la luce entra nell’ occhio e, attraversando il cristallino, raggiunge la retina.
Più precisamente, grazie alla pupilla la luce entra nel bulbo oculare, in quanto l’ occhio inizia con la cornea. La pupilla non ha una dimensione fissa, ma può dilatarsi o restringersi in base alla luminosità ambientale.
In un ambiente luminoso la pupilla è stretta, mentre in un ambiente buio la pupilla è dilatata e il diametro pupillare varia dai 2 agli 8 millimetri.
Possiamo dire che la pupilla è un foro che regola la quantità di luce che arriva sulla retina. Intorno ad essa c’ è l’ iride, la parte colorata dell’ occhio, un diaframma che con i suoi muscoli permette di variare il diametro pupillare.

Come funziona la pupilla
Vediamo ora come una pupilla varia il suo diametro, dilatandosi o restringendosi. Questo avviene grazie ai muscoli dell’ iride, il dilatatore e lo sfintere.
Il muscolo dilatatore, a fibre radiali, serve a dilatare la pupilla, mentre il muscolo sfintere, a fibre circolari, serve a restringerla.
Ad ogni variazione di luce questi muscoli entrano in funzione per regolare il diametro pupillare e di conseguenza quanta luce arriva sulla retina.
Quando la pupilla è stretta si parla di miosi, quando è dilatata si parla di midriasi.
Miosi pupillare
Con miosi pupillare si intende il restringimento della pupilla. In un ambiente luminoso, come di giorno all’ aperto o in una stanza illuminata, il muscolo sfintere stringe la pupilla, che va in condizione di miosi.
Ciò avviene perché senza miosi entrerebbe nell’ occhio una quantità di luce eccessiva e la retina sarebbe danneggiata. La pupilla miotica ha un diametro di 2-3 millimetri.
Una pupilla in miosi migliora la visione, aumenta la nitidezza delle immagini e riduce le aberrazioni dell’ occhio, perché la luce che entra nel bulbo oculare è più diaframmata.
Infatti la visione di giorno è migliore rispetto a quella notturna. Questo è valido soprattutto in presenza di miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Possiamo dire che la pupilla miotica riduce gli effetti delle ametropie.
Ecco spiegato il motivo per cui un soggetto miope o ipermetrope lamenta problemi maggiori di notte che di giorno, così come l’ occhio astigmatico o presbite è avvantaggiato con la luce piena del dì anzi che con la luminosità bassa della sera.
Tutto dipende dalla miosi pupillare.

Midriasi pupillare
Con midriasi pupillare si intende la dilatazione della pupilla. In un ambiente buio o poco luminoso, come di notte, il muscolo dilatatore dilata la pupilla, che va in condizione di midriasi.
Ciò avviene perché senza midriasi entrerebbe nell’ occhio troppa poca luce per permettere di vedere. La pupilla midriatica ha un diametro di 7-8 millimetri.
Con la pupilla in midriasi la luce che entra nell’ occhio è meno diaframmata e questo aumenta le aberrazioni interne all’ occhio, quindi riduce l’ acuità visiva e la nitidezza delle immagini.
I fastidi causati dalla pupilla midriatica sono evidenti con la miopia, l’ ipermetropia, l’ astigmatismo e la presbiopia.
Gli occhi miopi e ipermetropi perdono acuità visiva di notte a causa della midriasi della pupilla, allo stesso modo gli individui astigmatici e presbiti lamentano più fastidi di sera che di giorno per colpa della pupilla midriatica.

Anisocoria delle pupille
L’ anisocoria è una condizione in cui le due pupille hanno un diametro diverso anche con la stessa illuminazione ambientale, cioè pur essendo esposte alla stessa quantità di luce, hanno una grandezza diversa tra loro.
Si parla di anisocoria quando la differenza tra i diametri pupillari è di almeno 0,4 millimetri, ma si considerano fisiologiche le differenze inferiori a un millimetro.
Se esiste una differenza di un millimetro che rimane costante in ogni condizione di luce, si parla di anisocoria essenziale.
L’ anisocoria può essere un’ anomalia fisiologica che non crea problemi, oppure può dipendere da altre cause che possono essere anche gravi e si verifica anche in seguito a traumi o operazioni che interessano l’ occhio.

Forma delle pupille
Alcune alterazioni congenite, infiammazioni, traumi o interventi chirurgici possono modificare la normale forma circolare delle pupille.
Si tratta di condizioni particolari e indotte, perchè una pupilla normale e sana è sempre rotonda.
Controllo della reazione agli stimoli luminosi
Possiamo dire che anche le pupille “parlano” e noi dovremmo “ascoltarle”!
Come abbiamo detto, la pupilla reagisce agli stimoli luminosi, quindi controllare la sua reazione ci permette di verificare lo stato delle vie afferenti ed efferenti, che sono quelle che portano il segnale dello stimolo luminoso e innescano il riflesso fotomotore, cioè la reazione pupillare.
Si colpisce una pupilla con un fascio luminoso, in condizioni di bassa luminosità ambientale e si verifica che la reazione sia bilaterale cioè anche nell’ altra.
Se manca una reazione, nella pupilla illuminata o nell’ altra, può esserci un problema nelle vie che portano i messaggi, cioè negli assoni nervosi. In questo caso, deve essere il medico oculista ad intervenire sul problema.