Cosa significa ipovisione
Con il termine ipovisione raccogliamo una serie di condizioni visive come una visione parziale ridotta, una visione subnormale o una disabilità visiva che provocano un’ acuità visiva molto bassa, uno scotoma o una limitazione del campo visivo. L’ ipovisione è la condizione intermedia tra la visione normale e la cecità.
I limiti e i confini dell’ ipovisione cambiano a seconda dell’ ambito in questione, che sia assicurativo, riabilitativo o medico-legale. Ad esempio da un punto di vista legale i 3/10 di visus sono il limite tra la visione normale e l’ ipovisione.
Il soggetto ipovedente percepisce la forma delle cose, ma la sua vista non è adeguata ai suoi bisogni personali, a differenza della cecità che non permette la percezione delle forme e non può essere riabilitata. Si stima che un 1,5% della popolazione sia ipovedente e che la percentuale aumenterà a causa dell’ invecchiamento della popolazione.

Le cause dell’ ipovisione
L’ ipovisione è causata da varie patologie come la degenerazione maculare senile, la degenerazione maculare da miopia elevata, la retinopatia diabetica, il glaucoma, le occlusioni venose, le otticopatie e il distacco retinico. Tutte queste patologie sono di competenza esclusiva del medico oculista.
Con una degenerazione maculare senile, che può essere secca o umida, la retina centrale perde tutte le sue funzioni, quindi abbiamo una morte dell’ area maculare che provoca uno scotoma cioè un’ area di non visione. Funziona solo la retina periferica, quindi il soggetto deve trovare una fissazione eccentrica, cioè fuori dalla macula.
In questo caso il soggetto lamenta un’ acuità visiva bassa, una sensibilità al contrasto bassa, l’ alterazione dei colori e il fastidio all’ abbagliamento. La fissazione eccentrica si stabilizza tramite una riabilitazione. Anche la maculopatia miopica provoca uno scotoma centrale e quindi è necessaria una visione periferica.
La retinopatia diabetica causa un edema maculare e in questo caso la visione centrale è ridotta ma non totalmente persa. Abbiamo dei disturbi visivi simili ai precedenti, ma la fissazione centrale è mantenuta e lo scotoma è relativo. In questo caso la visione è annebbiata ma la fissazione è normale.
Altri edemi derivano da un’ occlusione venosa della retica o da un’ infiammazione dell’ uvea. Il glaucoma danneggia la retina periferica perciò, in questo caso, il campo visivo è ridotto e si ha una visione tubolare con la difficoltà di orientamento negli spazi e negli ambienti. La visione centrale è buona ma manca quella periferica.
Classificazione dell’ ipovisione
Gli ipovedenti non vedono tutti allo stesso modo e non lamentano gli stessi identici disturbi visivi. Abbiamo una classificazione in base ai parametri visivi soggettivi.
Cieco totale: ha una mancanza della vista e non riconosce le forme, il campo visivo binoculare è inferiore al 3%
Cieco parziale: ha un visus inferiore a 1/20 e un campo visivo inferiore al 10%
Ipovedente grave: l’ acuità visiva è inferiore o uguale a 1/10 e il campo visivo è inferiore al 30%
Ipovedente medio: ha un visus minore o uguale a 2/10 e un campo visivo del 50%
Ipovedente lieve: ha un’ acuità visiva minore o uguale a 3/10 e un campo visivo del 60%
Quali disturbi provoca l’ ipovisione
La retina è la pellicola fotosensibile dell’ occhio, ma l’ acuità visiva è elevata solo nella fovea. Nella visione normale quando guardiamo qualcosa lo mettiamo a fuoco sulla fovea. Ad un grado di eccentricità dalla fovea abbiamo un visus pari al 60% del totale e questo ci fa capire perché usando la fissazione eccentrica la visione non è ottimale.

L’ ipovisione può essere centrale, periferica e mista a seconda della sua causa. Lo scotoma è un’ area della retina con una sensibilità ridotta, che il soggetto percepisce come una macchia o una zona sfocata nel campo visivo, e può essere centrale o paracentrale a seconda della zona colpita e assoluto o relativo a seconda della gravità.
Lo scotoma centrale assoluto provoca una macchia al centro dell’ immagine e influisce con la visione da vicino e con il riconoscimento dei volti. Disturba meno nell’ orientamento spaziale, tranne che per fissare i cartelli o i dettagli, dove crea problemi. In questo caso l’ ipovedente deve ricorrere alla fissazione eccentrica della retina periferica che riduce il visus.
Lo scotoma relativo è meno grave perché produce un visus basso ma la fissazione si mantiene sulla fovea, quindi senza eccentricità. Con lo scotoma paracentrale abbiamo il centro della visione nitido e una qualità visiva buona, un campo visivo periferico discreto, ma ci sono problemi nell’ area paracentrale, che causano un anello di visione non nitida.

Il risultato è una fissazione anomala e una visione disordinata. Il deficit del campo visivo è un disturbo che limita molto il senso dell’ orientamento perché manca la visione periferica, mentre l’ acutezza visiva centrale è buona. Se il campo visivo è parecchio stretto insorgono problemi anche nella lettura e nella visione per vicino.
Le soluzioni per l’ ipovedente
Nella gestione del soggetto ipovedente è bene essere realistici e non dare false speranze che potrebbero portare in seguito a delusioni o incomprensioni. I problemi causati dall’ ipovisione non si risolvono, ma si gestiscono e si ottimizzano cercando di migliorare le necessità principali delle persone ipovedenti.
Non si può sistemare tutto in una volta con un solo occhiale, una sola lente o un solo ausilio ottico o elettronico. L’ ipovisione va affrontata complessivamente insieme ad altri specialisti come gli oculisti, che valutano la parte medica e la patologia e gli ortottici che si occupano degli esercizi riabilitativi.
Gli ottici optometristi forniscono l’ ausilio ottico necessario e istruiscono l’ ipovedente ad usarlo in modo corretto. Le necessità principali dei soggetti ipovedenti sono la lettura e l’ indipendenza, cioè poter svolgere le principali attività quotidiane in modo autonomo.
Gli ausili per ottici ed elettronici per l’ ipovisione e la riabilitazione visiva servono per raggiungere la funzionalità massima della visione, un certo benessere e una certa autonomia personale. Gli ipovedenti devono imparare a fare le loro attività in modo nuovo usando gli ausili specifici e ripristinando le capacità funzionali.
Si cerca di migliorare la visione alle varie distanze, la capacità di lettura e di ridurre la fotofobia, cioè il disturbo provocato dalle fonti luminose. Ci sono molti tipi di sistemi di ingrandimento ottici ed elettronici, le lenti e i filtri selettivi specifici, le lampade speciali e i sistemi illuminanti che aiutano l’ ipovedente nelle sue attività quotidiane. Di questi prodotti tratteremo in altri articoli.