Cosa sono e come funzionano le lenti a contatto
Le lenti a contatto sono degli strumenti correttivi per le ametropie come la miopia, l’ ipermetropia e l’ astigmatismo. Esistono anche le lenti a contatto multifocali che risolvono la presbiopia.
Funzionano mettendo a fuoco il fascio luminoso sulla retina nel punto di convergenza. Appoggiano sull’ occhio, in particolare sulla cornea e sulla sclera, quindi non hanno bisogno di una montatura di sostegno.

I “rischi” delle lenti a contatto
Usare le lenti a contatto è una soluzione pratica e comoda per vedere bene.
Infatti il portatore di lenti non ha l’ ingombro della montatura degli occhiali e può praticare sport e svolgere attività dinamiche con un comfort maggiore.
Le lenti a contatto, nonostante siano tutte biocompatibili, sono comunque un “corpo estraneo” all’ occhio e possono creare problemi se non si seguono le indicazioni del contattologo, inoltre interagiscono con il film lacrimale e le sue componenti.
I rischi che si corrono sono l’ ipossia, le infezioni e le infiammazioni.
L’ ipossia, cioè la mancanza di ossigeno alla cornea, deriva da una bassa trasmissibilità della lente, che non consente il giusto passaggio di ossigeno ed avviene quando la lente a contatto è disidratata o sporcata dai depositi.
Le infezioni e le infiammazioni insorgono perché la lente viene contaminata da microrganismi come i batteri, componenti del film lacrimale come le proteine e i lipidi, cellule epiteliali squamate, inquinanti presenti nell’ ambiente e cosmetici come il trucco.
I depositi proteici e lipidici (soprattutto quelli proteici), aderiscono alla matrice delle lenti a contatto sia morbide che rigide e col tempo si denaturano.
Le proteine denaturate riducono il comfort e l’ acuità visiva e causano reazioni allergiche come la congiuntivite.
Con le lenti giornaliere ci sono meno rischi di contrarre infezioni visto che ogni giorno si usa una lente nuova, a meno che non si toglie la lente per alcune ore e poi si indossa di nuovo, cosa da non fare mai.
Il rischio di infezioni può esistere con la lente mensile, che si usa parecchi giorni e perciò necessita di una manutenzione scrupolosa per essere pulita e disinfettata.
Con la lente annuale il rischio aumenta molto di più, quindi è importantissimo eseguire una manutenzione corretta e una pulizia scrupolosa, anche con trattamenti enzimatici.
La manutenzione corretta per le lenti a contatto
Come abbiamo detto, la manutenzione riguarda le lenti a contatto usate per più giorni, come le quindicinali, le mensili e le annuali, mentre quelle giornaliere non ne hanno bisogno, in quanto è sufficiente sciacquarle con la soluzione salina prima di metterle.
La manutenzione ha lo scopo di ridurre le contaminazioni e i depositi, rendere sicuro il porto della lente e il suo comfort e mantenere la qualità visiva fornita dalla lente.
Un sistema di manutenzione deve essere efficace nel pulire, conservare e disinfettare la lente, deve essere tollerabile dall’ occhio e innocuo per il materiale della lente. Inoltre si deve usare facilmente e velocemente.
La soluzione unica ha alcune proprietà quali la tonicità, il PH, la viscosità, i surfattanti e gli agenti conservanti, che forniscono alcuni vantaggi e qualità alla lente a contatto.
La soluzione unica pulisce, sciacqua, disinfetta e conserva la lente, elimina le proteine e funziona da umettante.
Una pulizia giornaliera rende più efficace la disinfezione delle lenti a contatto e va fatta tutti i giorni, anche quelli in cui non si usano le lenti.
Rimuovere lo sporco e i batteri è importante per eliminare la possibilità di infezioni.
Ci sono soluzioni uniche che non necessitano di sfregamento, ma per una pulizia migliore è consigliato sfregare la lente con il polpastrello di un dito sul palmo della mano, usando la soluzione stessa.
Dopo aver pulito la lente possiamo sciacquarla con la soluzione salina.
Le soluzioni uniche al perossido disinfettano molto bene e uccidono i batteri facilmente ed hanno un sistema di neutralizzazione con un catalizzatore.
Bisogna rispettare i tempi di esaurimento della reazione prima di usare la lente, altrimenti si possono avere danni corneali causati dal perossido.
Le proteine sono rimosse da enzimi che rompono i legami molecolari e consentono di sciacquarle via dalle lenti.
Il trattamento enzimatico è valido solo con le proteine attive e non con quelle denaturate, perciò è importante eseguirlo regolarmente.
I lipidi si legano più facilmente alle lenti a contatto in silicone-hydrogel.
Il contenitore delle lenti va pulito ad ogni utilizzo per non favorire la crescita batterica e si sostituisce ogni due mesi o ad ogni nuovo flacone di soluzione unica.
Se nel contenitore si forma un biofilm che protegge i batteri, la pulizia della lente è molto meno efficace e si possono sviluppare infiammazioni come la cheratite microbica.
Il contenitore si svuota, si risciacqua con la soluzione e si lascia asciugare all’ aria.

Educare all’ uso delle lenti a contatto
Informare le persone su come usare e pulire le lenti a contatto è compito del contattologo, che deve spiegare la manutenzione e i suoi vantaggi, avvertendo dei rischi che si corrono se la manutenzione non è corretta.
La pulizia e la cura nella conservazione delle lenti sono compito del paziente. Alcuni non eseguono una manutenzione corretta perché pensano che la probabilità di un’ infezione sia bassa.
Ciò avviene di solito in chi porta le lenti a contatto da molti anni e nei giovanissimi e a queste persone, che spesso ammettono le loro “colpe”, è bene consigliare le lenti a contatto giornaliere.
Il contattologo deve comunque sottolineare l’ importanza della manutenzione corretta e dell’ igiene necessario quando si maneggiano le lenti.
Non bisogna mai lavare le lenti a contatto con l’ acqua del rubinetto perché si rischiano infezioni da protozoi e depositi di calcio.
Inoltre è importante dire al paziente di lavarsi sempre le mani (e asciugarle) prima di maneggiare le lenti a contatto, sia per metterle che per toglierle.